L’Associazione Saltatempo è nata nel 2010 da un progetto della Ludoteca Piccola Officina e dalla collaborazione di Liberi professionisti del settore dei Servizi Sociali che “riuniti” hanno deciso di aggiungere ai servizi offerti dalla ludoteca un supporto e una professionalità più specifica. Alla guida dell'Associazione Alessandra Cappuccio che dopo gli studi in Storia e Filosofia si forma come operatore educatore sociosanitario e grazie alla sua visione nel 2015 nasce il progetto Spazio – Gioco per bambini dai 18 ai 36 mesi in collaborazione con i servizi sociali del 17° distretto, trasformatosi nel 2020 in servizio 0/6 anni composto da un MICRONIDO e una SCUOLA DELL' INFANZIA.
Nel corso degli anni l’Associazione ha portato avanti diversi progetti dedicati a bambini e adulti. Ha gestito laboratori sulla genitorialità, laboratori di animazione ludica e creativa nelle scuole, ha avviato corsi rivolti alle mamme gestanti o con piccoli appena nati. Nel 2015 in particolare è iniziata, in forma privata, l’attività rivolta a bambini con bisogni educativi speciali (BES) e con disturbi specifici dell’apprendimento DSA (dislessia, disgrafia, discalculia …).
L'anno 2000 segna una svolta, grazie a un finanziamento della legge 285 e Alessandra Cappuccio si trova a far parte dell'equipe di coordinamento del progetto che gestisce interventi rivolti ai minori residenti nei 10 comuni del XVII° distretto. Si consolidano reti di relazione già presenti negli anni passati e nel 2001 apre la ludoteca PICCOLA OFFICINA.
Si caratterizza subito come officina del creare, atelier, posto in cui giocare con giochi didattici; mentre inizia il corposo lavoro con le scuole del territorio, comincia a gestire laboratori con insegnanti, bambini, genitori; gestisce grest Comunali e manifestazioni, continua la collaborazione con il centro KERE , Le Città invisibili, la casa di creta.
Piccola Officina crede che promuovere relazioni, apprendimento e autonomia dei bambini sia possibile creando luoghi e tempi in cui ognuno si senta a proprio agio, libero di esprimere i propri pensieri e di vivere la socialità e lo stare in gruppo senza forzature, sicuro che il proprio fare sia importante per la costruzione della propria conoscenza e per la crescita del gruppoAll' interno del progetto diventano fondamentali Spazi quale l’atelier perché capaci di accogliere in forma permanente non solo i linguaggi grafici, pittorici, manipolativi, ma anche quelli del suono, della luce, del corpo e del movimento, consentendo all’atelierista e agli insegnanti di costruire con i bambini progetti capaci di tenere intrecciati i vari linguaggi.
L’Atelier è un ambiente che promuove conoscenza e creatività, suggerisce domande e fa nascere suggestioni. È bellezza che produce conoscenza e viceversa. È il luogo dove si agiscono i cento linguaggi.