Il concetto di movimento proposto da Emmi Pikler è frutto di accurate ricerche e applicazioni pratiche che lei stessa fece nell' immediato dopoguerra, quando fu chiamata a dirigere un orfanotrofio che accoglieva bambini orfani di guerra. La Pikler adottò il metodo che aveva precedentemente elaborato: totale libertà di movimento. Massima attenzione nella relazione adulto bambino. Particolare oggetto di studio era proprio il movimento, perché primo mezzo di comunicazione nell'ambiente da parte dei bambini, mezzo di espressione dei suoi atti intelligenti e dei suoi comportamenti sociali. Il movimento libero favoriva nel bambino la scoperta delle sue potenzialità e quindi della propria immagine corporea. L'adulto doveva solo offrire un ambiente protetto e favorire una motricità libera. Gli accorgimenti messi in atto per raggiungere questo obiettivo partivano sin dai primi mesi di vita: bandite coperte avvolgenti nella culla, banditi indumenti col cappuccio (inibenti il libero movimento della testa). I bimbi sono competenti, bisogna permettere loro di fare esperienza. In quella sede vennero progettati strumenti motori volti a stimolare uno sviluppo e delle competenze in maniera autonoma (triangolo Pikler), con l'attenta presenza dell'adulto, solo una cosa fondamentale.... Concedere TEMPO, non dirigere l'attività motoria, nè inibirla ma facilitarla. Molti i punti in comune con la Montessori, valorizzazione di uno sviluppo autonomo, relazione educativa, cura dell'ambiente. Un consiglio? Leggere il suo libro ! "Datemi tempo"Emmi Pikler.