PEDAGOGIA DEL FARE - MARIA MONTESSSORI
07-01-2023 08:10 - News PiccolaOfficina.com
Il Metodo Montessori è una disciplina il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità. Secondo Maria Montessori la vera salute, fisica e mentale, è il risultato della “liberazione dell’anima”. In questo percorso di liberalizzazione del bambino, l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla.
La cosiddetta “Idea Montessori” di educazione come “aiuto alla vita” nasce in una donna, medico, il cui interesse è stato, sin dall’inizio, quello di individuare le cure più efficaci per promuovere la salute e il benessere della persona. Il metodo con cui farlo, per lei, non poteva essere che quello scientifico, basato sulla sperimentazione e sulla osservazione. Maria Montessori si convinse che era necessario sviluppare modalità educative che non ostacolassero i bambini, ma che fossero in sintonia con le loro personali caratteristiche e i loro bisogni profondi. In sperimentazioni condotte in ogni parte del mondo, osservando i comportamenti di bambini di ogni razza, ceto sociale, cultura, posti in un “ambiente preparato” per essere al contempo “liberante e costruttivo”, è riuscita a penetrare “il segreto dell’infanzia”, fino ad arrivare alla “scoperta del bambino” e del “suo metodo”. Ha studiato l’evoluzione, vera e propria metamorfosi dell’individuo, in quattro fasi di crescita 0-6/6-12/12-18/18-24. Altra differenza sostanziale rispetto alla scuola tradizionale è che in tutte le classi Montessori, di ogni ordine e grado, l’apprendimento si compie attraverso il movimento finalizzato. Infatti, Maria Montessori, scientificamente convinta che pensiero e movimento fossero intimamente connessi, considerò un vero problema la posizione stazionaria in cui il bambino e l’adolescente venivano e purtroppo vengono ancora oggi tenuti a scuola. Per questo il movimento è parte integrante e fattore costante del programma educativo da lei sviluppato. La pedagogia montessoriana non è quindi ricezione passiva di quanto trasmesso dall’adulto, ma è pedagogia del fare, in cui lo studio non è il fine ma il mezzo necessario per fare.
La cosiddetta “Idea Montessori” di educazione come “aiuto alla vita” nasce in una donna, medico, il cui interesse è stato, sin dall’inizio, quello di individuare le cure più efficaci per promuovere la salute e il benessere della persona. Il metodo con cui farlo, per lei, non poteva essere che quello scientifico, basato sulla sperimentazione e sulla osservazione. Maria Montessori si convinse che era necessario sviluppare modalità educative che non ostacolassero i bambini, ma che fossero in sintonia con le loro personali caratteristiche e i loro bisogni profondi. In sperimentazioni condotte in ogni parte del mondo, osservando i comportamenti di bambini di ogni razza, ceto sociale, cultura, posti in un “ambiente preparato” per essere al contempo “liberante e costruttivo”, è riuscita a penetrare “il segreto dell’infanzia”, fino ad arrivare alla “scoperta del bambino” e del “suo metodo”. Ha studiato l’evoluzione, vera e propria metamorfosi dell’individuo, in quattro fasi di crescita 0-6/6-12/12-18/18-24. Altra differenza sostanziale rispetto alla scuola tradizionale è che in tutte le classi Montessori, di ogni ordine e grado, l’apprendimento si compie attraverso il movimento finalizzato. Infatti, Maria Montessori, scientificamente convinta che pensiero e movimento fossero intimamente connessi, considerò un vero problema la posizione stazionaria in cui il bambino e l’adolescente venivano e purtroppo vengono ancora oggi tenuti a scuola. Per questo il movimento è parte integrante e fattore costante del programma educativo da lei sviluppato. La pedagogia montessoriana non è quindi ricezione passiva di quanto trasmesso dall’adulto, ma è pedagogia del fare, in cui lo studio non è il fine ma il mezzo necessario per fare.
Il Metodo Montessori ha rivoluzionato la concezione d’istruzione ed educazione del bambino. E’ conosciuto in ogni parte del mondo e viene praticato in circa 65 mila scuole. Maria Montessori fondò la sua prima “Casa dei bambini” a Roma nel 1906, da qui nacque il movimento montessoriano che si diffuse in gran parte d’Europa e America. La finalità di questo approccio non è solo quella di “istruire” per “trasmettere cultura”, immettendo informazioni e nozioni disciplinari come avviene nella scuola tradizionale. La finalità è, invece, quella di e-ducare (portare fuori) il potenziale di cui ciascun individuo dispone, aiutandolo a esprimersi al meglio in tutte le espressioni della vita e lungo tutto il suo percorso. Tutte le modalità montessoriane dell’apprendimento non sono quindi finalizzate solo ai risultati scolastici, ma a imparare ad amare l’apprendimento stesso, in ogni sua forma, circostanza e fase della vita. Il che equivale non solo ad amare lo studio e la conoscenza in sé, ma ad amare la vita. La “cultura” che ne deriva è più intensa e profonda, “dilatatrice” e “di vastità”, e i buoni risultati scolastici che si conseguono non sono altro che uno degli effetti. L’adulto deve essere un “angelo custode” e lasciare il bimbo libero di esprimersi. Non interferire permetterà al bimbo di auto-correggersi e pensare a soluzioni per risolvere eventuali ostacoli. Altro elemento fondamentale nel metodo Montessori è l’arredamento dell’ambiente.
È necessario ricreare ambienti costruiti a “portata del bambino”. Una vera e propria riproduzione di un ambiente accessibile e familiare. Così il bambino ha la possibilità di muoversi liberamente e soprattutto di imparare a ‘muoversi‘. Riprodurre l’ambiente domestico “su misura” e far ripetere ai bambini gli atti di vita pratica come appendere i propri cappottini, mettere in ordine, spazzare, lavarsi le mani e i denti, sono tutti esercizi di vita pratica che responsabilizzano i piccoli e insegnano loro il senso dell’ordine e del pulito. Altro fattore determinante nell’ambiente Montessori è quello di presentare ai bambini oggetti interessanti, dai colori lucenti e con simpatici ornamenti. Sono proprio gli oggetti che attraggono il bambino e gli suscitano cosa farci (“prendimi“, “usami“). Per loro riuscire a utilizzarli da soli e in base a ciò che hanno suscitato loro, dona la felice soddisfazione di un senso compiuto.
“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”. (Maria Montessori)
È necessario ricreare ambienti costruiti a “portata del bambino”. Una vera e propria riproduzione di un ambiente accessibile e familiare. Così il bambino ha la possibilità di muoversi liberamente e soprattutto di imparare a ‘muoversi‘. Riprodurre l’ambiente domestico “su misura” e far ripetere ai bambini gli atti di vita pratica come appendere i propri cappottini, mettere in ordine, spazzare, lavarsi le mani e i denti, sono tutti esercizi di vita pratica che responsabilizzano i piccoli e insegnano loro il senso dell’ordine e del pulito. Altro fattore determinante nell’ambiente Montessori è quello di presentare ai bambini oggetti interessanti, dai colori lucenti e con simpatici ornamenti. Sono proprio gli oggetti che attraggono il bambino e gli suscitano cosa farci (“prendimi“, “usami“). Per loro riuscire a utilizzarli da soli e in base a ciò che hanno suscitato loro, dona la felice soddisfazione di un senso compiuto.
“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo”. (Maria Montessori)
CREDIT PICS:https://www.famigliacristiana.it/articolo/maria-montessori-e-la-spiritualita-dei-bambini.aspx